Il processo di continua concentrazione monopolistica da parte delle «grandi proprietà» – non solo nella produzione ma anche, e soprattutto, nei comparti della filiera commerciale (promozione, distribuzione) – ha prodotto la progressiva chiusura di librerie indipendenti, di cinema cittadini, di molti ambiti culturali improntati all’indipendenza, avvilendo contenuti e qualità, spesso bloccando la nascita o la vita di opere rilevanti perché fuori dai “canoni”.

Ecco, davanti a tutto ciò la nostra scelta politica è operare esattamente al contrario, è cioè quella di espanderci verso il basso, verso le intelligenze quotidianamente messe al macero e costrette all’immiserimento materiale e intellettuale. Dobbiamo chiamarle a raccolta e metterle in cooperazione.

DOC(K)S intende operare mettendo in atto strategie di produzione e distribuzione artistico culturale distanziandosi dal flusso dell’omologazione. Si metteranno a frutto un concerto di saperi che in DOC(K)S troveranno un luogo di confronto, stimolo, riflessione e aggregazione, ideale prosecuzione e ampliamento della linea che la casa editrice DeriveApprodi ha seguito e segue, ininterrottamente, e con crescita costante, sin dagli anni Novanta. Forti di questo bagaglio di esperienze, si promuoverà con determinazione un salto di partecipazione, di organizzazione, articolazione in più ambiti del nostro progetto di libertà. Produrre secondo strategie di indipendenza culturale.

Soprattutto, è dalle cento e cento voci che parteciperanno al progetto che ci aspettiamo idee, suggerimenti, suggestioni, iniziative. Anche una cosa semplice, come la preparazione di un evento culturale – a esempio, la presentazione di un libro o di una collana –, o una qualsiasi campagna culturale, una raccolta sociale di fondi per produrre un film o un documentario, se vede muoversi assieme una rete di soggetti connessi e cooperanti tra loro acquista un impatto infinitamente più forte.

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